31 marzo 2010

Quattro chiacchiere con Davide Oldani


Nello Centro di fotografia Forma di Milano si è svolto lunedì scorso l'incontro con Davide Oldani organizzato da Voiello.
Ero molto curiosa ed entusiasta all'idea di parteciparvi (grazie Maria Laura per l'invito!), anche se durante il viaggio verso Milano una pioggia continua e noiosa ed un incidente sulla tangenziale (e la rocambolesca alternativa per raggiungere Palmanova) avevano un po' smorzato la mia baldanza, la paura di arrivare in ritardo e perdere anche una sola parola mi agitava. Recuperata la mia amica Rossana al volo in viale Majno, ci siamo dirette fulminee (traffico caotico permettendo) al luogo dell'incontro: erano già le 19.20, pochi minuti dall'inizio della presentazione ma ancora in tempo per l'immancabile pausa bagno! Durante la serata ho avuto il piacere di conoscere Lori e Francesco, e di ammirare la mostra "La fotografia in Italia 1945 - 1975" in esibizione.
Dopo una breve presentazione di Pepe (staff Voiello) e di Roberto Grasso (chef Voiello) la parola è passata ad Oldani.

davide oldani

Davide ha raccontato di sè, dei suoi inizi (accanto a nomi illustri della cucina come Marchesi, Ducasse, Hermé, Roux) e della sua scelta di aprire poi un locale popolare, a sua immagine e somiglianza, che riflettesse appieno la sua filosofia.
Che in poche parole si può tradurre in semplicità e buon senso, sia in cucina che nella vita di tutti i giorni:
- nella scelta delle materie prime, tradizionali e povere, privilegiando la loro stagionalità e la fonte sicura e affidabile di approvigionamento
- nella scelta e perfetta organizzazione del lavoro di squadra (e in cucina al D'O sono in una quindicina), escludendo a priori lo chef sul piedistallo, anzi, portandolo a servire ai tavoli quello da lui stesso preparato per poterlo raccontare ed offrire meglio ai propri ospiti
- nel cercare di esaltare profumi e sapori rimanendo fedeli ad una cucina popolare, eliminando inutili arricchimenti pesanti e fronzolosi, sempre nel rispetto della tradizione e del territorio ma con la cura di rinnovarsi continuamente nella rielaborazione delle ricette
- nell'avere rispetto dell'ospite garantendo un giustificato equilibrio tra qualità/servizio/prezzo (solo alcune preziosità giustificano una cifra esosa, ma al D'O npn vengono servite) e nel pretendere nel contempo rispetto del proprio operato (al D'O non si fotografa, ma chiedendolo gentilmente si può trovare un accordo per un incontro fotografico).

Mi ha fatto sorridere quando ha consigliato di andare a fare la spesa a stomaco pieno, si evitano spese inutili e prettamente vogliose (ma noi casalinghe lo sapevamo già, vero?), e io aggiungerei senza bambini, tormenti inutili di continue richieste capricciose!
Sembra quasi una favola controcorrente, in un mondo odierno dove si fa a spintoni per "esageratamente apparire", c'è un Davide Oldani che, sfrondando inutili orpelli e riportando la sua cucina all'essenziale (zafferano e riso, l'esempio più lampante, con la disponibilità di offrire in diretta la ricetta), con la sua filosofia popolare da 7 anni condivide un successo ineguagliabile col suo team e il privilegio di vedere i suoi ospiti prenotare un prossimo tavolo ancor prima di pagare il conto!

Questo brevemente il pensiero di Oldani, che si può leggere ed approfondire per esteso nel suo ultimo libro "POP, la nuova grande cucina italiana, presentato l'altro giorno alla libreria Rizzoli di Milano. I suoi precedenti libri sono Cuoco andata e ritorno (Touring Editore) del 2008, e La mia cucina pop (Rizzoli) del 2009.

La serata è poi continuata nella sala ristorante dove gli chefs della Voiello ci hanno coccolato con:

tagliere di salumi e formaggi
torta salata ai carciofi
quiche di patate, cipolle e rosmarino

fantasie di insalate di stagione:
verza, acciughe e cubetti di pane tostato
carciofi,olio e cubetti di Montasio
trevisana, cetrioli e porro croccante

le paste:
calamarata con pescatrice e carciofi croccanti
fusilli con julienne di asparagi e pomodorini secchi
mezze penne con broccoli e acciughe

i dolci:
tiramisu al ginseng
piccola panna cotta alla liquerizia
trionfo di agrumi
caffè

Per leggere e vedere di più su questo evento, dal blog Voiello:

Incontro con Davide Oldani, le foto
Cosa abbiamo imparato da Davide Oldani
I consigli di Davide Oldani per fare bene la spesa
Video dell'incontro con Davide Oldani
L'e-book Voiello: consigli di davide Oldani e ricette della serata

Non resta che prenotare un tavolo al D'O e ...verificare in loco la sua cucina POP! ... anche se qualcosa dentro mi dice che ne resterò entusiasta ed affascinata come lo sono stata dalle sue parole!

29 marzo 2010

March DB's Challenge - Orange Tian



recipe in English here

Il dolce scelto da Jennifer di
Chocolate Shavings per la sfida di marzo delle Daring Bakers è l'Orange Tian ispirata alla ricetta della Scuola di Cucina di Alain Ducasse a Parigi.
Il dolce è a vari strati: pasta sablée ricoperta di marmellata di arance, panna montata aromatizzata all'arancia, spicchi di arancia fresca, il tutto servito con una salsa al caramello e arancia. Si crea il dessert al contrario per poi rigirarlo e sformarlo dallo stampo in modo che lo strato inferiore (gli spicchi di arancia) diventa lo strato superiore. Qui un articolo che racconta cosa è una Tian.
La pasta sablée e la marmellata di arance possono essere fatte in anticipo, gli spicchi di arancia e la salsa al caramello il giorno prima in modo che poi è facile e veloce assemblare il dessert il giorno dell'utilizzo.

orange tian

Pasta sablée:
2 tuorli di uova medie a temperatura ambiente
80 g di zucchero semolato
½ cucchiaino di estratto di vaniglia
100 g di burro salato, congelato a cubetti
2 g di sale
200 g di farina 00
1 cucchiaino di lievito in polvere = 4 g
- Mettere la farina, il lievito, il burro ghiacciato e il sale nel robot.
- In una ciotola separata, unire i tuorli, l'estratto di vaniglia e lo zucchero e battere con una frusta finché il composto cambia colore e diventa pallido. Versarlo quindi nel frullatore.
- Impastare velocemente finchè il composto si amalgama. Se l'impasto risultasse ancora un po' troppo friabile aggiungere qualche goccia di acqua (io l'ho fatto) e amalgamare per formare una palla di impasto omogenea. Formare un disco, coprire con pellicola trasparente e lasciate riposare in frigo per 30 minuti. Preriscaldare il forno a 170 ° C.
- Stendere la pasta su una superficie leggermente infarinata a circa 1 cm di spessore di spessore.
- Con il tagliabiscotti tagliare dei cerchi di pasta e disponrli su carta forno. Cuocere per 10/15 minuti, dipende dalla grandezza, o fino a doratura (le mie erano un po' troppo cotte).
Orange Marmalade: io ho seguito questa ricetta, ma di seguito le istruzioni di Jennifer:
100 g di spremuta di arancia fresca
1 arancia grande da tagliare a fette
acqua fredda per cuocere le fette di arancia
5 g di pectina
zucchero semolato: lo stesso peso delle fette di arancia una volta cotte
- Tagliare l'arancia a fettine. Mettere le fette in una pentola di medie dimensioni e riempire con acqua fredda. Cuocere per circa 10 minuti, eliminare l'acqua, riempire di nuovo con acqua fredda e sbollentare le arance per altri 10 minuti.
- Sbollentare le fette di arancia 3 volte. Questo processo elimina l'amaro della buccia, quindi è indispensabile utilizzare sempre acqua fredda pulita ogni volta che si sbollenta. Lasciarle raffreddare.
- Una volta fredde, tritarle finemente (con un coltello o un robot da cucina).
- Pesare le fette e utilizzare la stessa quantità di zucchero semolato. Si possono anche mettere in una tazza ed utilizzare la stessa quantità di zucchero fino dove arrivano le arance.
- Mettere le fette di arancia in un tegame a fuoco medio, con lo zucchero, il succo di arancia e la pectina. Cuocere fino a quando il composto raggiunge una consistenza marmellatosa, circa 15 minuti.
- Trasferire in una ciotola, coprire con pellicola trasparente e porre in frigorifero.
Spicchi di arancia:
- Pelare le arance al vivo le arance e tagliarle in spicchi raccogliendo il succo in una ciotola.
- Per avere aiuto seguire questo video su YouTube.
- Con tutto le bucce rimaste ho fatto le scorze candite.
Caramello:
200 g di zucchero semolato
400 g di succo di arancia
- Mettere lo zucchero in una pentola a fuoco medio.
- Quando lo zucchero si è sciolto e inizia a caramellare, lentamente aggiungere il succo di arancia. Il succo freddo tenderà a raggrumare lo zucchero caldo ma continuando a cuocere a fuoco basso e mescolando si riscioglierà. Non appena il composto inizia a bollire, togliere dal fuoco e versare la metà della miscela sugli spicchi di arancia.
- Conservare l'altra metà di caramello in una ciotola, verrà utilizzato in seguito come decorazione sul dessert finito. Poco prima di servire il dessert, rimettere il caaramello su fuoco vivace per farlo addensare, circa 10 minuti.
Panna montata:
200 g di panna fresca
3 cucchiai di acqua calda
1 cucchiaino o un foglio di gelatina
1 cucchiaio di zucchero a velo
1 cucchiaio di marmellata di arance (vedi ricetta precedente)
- In una piccola ciotola, sciogliere la gelatina e acqua calda, mescolando bene fino a quando ben sciolta. Se si usa il foglio di colla dipesce, prima ammollarlo in acqua fredda per qualche minuto quindi scioglierlo in acqua bollente. Lasciare raffreddare la gelatina a temperatura ambiente, mentre si monta la panna.
- In una ciotola raffreddata iniziare a montare la panna a bassa velocità fino a quando la crema comincia ad addensare. Aggiungere lo zucchero a velo. Aumentare la velocità a medio-alta. Quando la panna inizia a montare bene aggiungere la gelatina raffreddata lentamente continuando a montare finchè la crema sarà leggera e soffice.
- Trasferire la panna in una ciotola e delicatamente unire la marmellata di arance.
Assemblaggio del dolce:

orange tian

- Assicurarsi che ci sia spazio per un vassoio/teglia nel congelatore.
- Ricoprire un piccolo vassoio o una teglia con carta da forno. Disporre 6 coppapasta.
- Scolare gli spicchi di arancia su carta da cucina.
- Avere la marmellata, la panna montata e la pasta sablée alla mano pronti per l'uso.
- Disporre gli spicchi di arancia sul fondo di ogni coppapasta. Assicurarsi che siano tutti ben vicini e senza spazi tra di loro. Disporli per bene perchè saranno la parte superiore del dessert, come si farebbe con le mele quando si fa una torta di mele.
- Ricoprire con un paio di cucchiai di panna montata e delicatamente spalmarla uniformemente con una spatola,lasciando mezzo centimetro di spazio per il biscotto di pasta sablée.
- Spalmare un piccolo strato di marmellata di arance su ogni biscotto.
- Posare attentamente un biscotto su ogni anello (il lato ricoperto di marmellata a contatto con la panna montata). Premere delicatamente per compattare il dolce.
- Far riposare i dolci nel congelatore per 10 minuti.
- Con l'aiuto di un piccolo coltello, andare intorno ai bordi del coppapasta per facilitare l'estrazione dello stampo. Sistemare il piatto di portata sopra un dessert (a contatto del biscotto) e capovolgere velocemente. Rimuovere delicatamente il coppapasta, aggiungere un cucchiaio di salsa al caramello e servire subito.

mini tians all'arancia
mini orange tian
sul fondo del bicchierino gli spicchi di arancia
a seguire la panna montata aromatizzata
10 minuti in freezer
riduzione di caramello all'arancia per guarnire e biscottino di pasta sablée


quasi una cheesecake,
ma forse avrei dovuto sbriciolare la pasta sablée sul fondo del bicchiere
orange tian

Si possono fare tians di ogni forma, anche una unica grande, e gusto, cambiando la frutta e il caramello aromatizzato. Penso che potrebbe essere carino per una cena presentare un vassoio di tante tians di gusti e colori diversi, così che ognuno può scegliere la favorita.
Qui una panoramica di tutte quelle eseguite dalle fantastiche Daring Bakers!


27 marzo 2010

March DB's Challenge - Orange Tian


la ricetta in italiano qui


The 2010 March Daring Baker’s challenge was hosted by Jennifer of Chocolate Shavings. She chose Orange Tian as the challenge for this month, a dessert based on a recipe from Alain Ducasse’s Cooking School in Paris.
The dessert is made of different layers: a pate sablée with orange marmalade, a flavored whipped cream topped with fresh orange segments and served with a caramel and orange sauce. You build the dessert upside down and then unmold the dessert so that the bottom layer (the orange segments) becomes the top layer.
Here an article about the dessert known as tian.
Pate sablée and orange marmalade can be made in advance, orange segments and caramel sauce the day before so it will be easy and quick to assemble the tian when you need the dessert.

orange tian

Pate Sablée:

2 medium-sized egg yolks at room temperature
6 tablespoons granulated sugar + 1 teaspoon = 80 g
½ teaspoon vanilla extract
¼ cup + 3 tablespoons unsalted butter = 100 g, ice cold and cubed
1/3 teaspoon salt = 2 g
1.5 cup + 2 tablespoons all-purpose flour = 200 g
1 teaspoon baking powder = 4 g

- Put the flour, baking powder, ice cold cubed butter and salt in a food processor fitted with a steel blade.
- In a separate bowl, add the eggs yolks, vanilla extract and sugar and beat with a whisk until the mixture is pale. Pour the egg mixture in the food processor.
- Process until the dough just comes together. If you find that the dough is still a little too crumbly to come together, add a couple drops of water and process again to form a homogenous ball of dough. Form into a disc, cover with plastic wrap and leave to rest in the fridge for 30 minutes. Preheat your oven to 350°F/170°C.
- Roll out the dough onto a lightly floured surface until you obtain a ¼ inch thick circle.
- Using your cookie cutter, cut out circles of dough and place on a parchment (or silicone) lined baking sheet. Bake for 20 minutes or until the circles of dough are just golden (mine were a little bit too much).

Orange Marmalade - I followed this recipe, but below Jennifer's instructions:

¼ cup + 3 tablespoons freshly pressed orange juice = 100 g
1 large orange used to make orange slices
cold water to cook the orange slices
5 g pectin
granulated sugar: use the same weight as the weight of orange slices once they are cooked

- Finely slice the orange. Place the orange slices in a medium-sized pot filled with cold water. Simmer for about 10 minutes, discard the water, re-fill with cold water and blanch the oranges for another 10 minutes.
- Blanch the orange slices 3 times. This process removes the bitterness from the orange peel, so it is essential to use a new batch of cold water every time when you blanch the slices.
- Once blanched 3 times, drain the slices and let them cool.
- Once they are cool enough to handle, finely mince them (using a knife or a food processor).
- Weigh the slices and use the same amount of granulated sugar . If you don’t have a scale, you can place the slices in a cup measurer and use the same amount of sugar.
- In a pot over medium heat, add the minced orange slices, the sugar you just weighed, the orange juice and the pectin. Cook until the mixture reaches a jam consistency (10-15 minutes).
- Transfer to a bowl, cover with plastic wrap and put in the fridge.

Orange Segments:

- Cut the oranges into segments over a shallow bowl and make sure to keep the juice. Add the segments to the bowl with the juice.
- Follow this YouTube video for help.
- With all discharged zest I made candied oranges.

Caramel:

1 cup granulated sugar = 200 g
1.5 cups + 2 tablespoons orange juice = 400 g

- Place the sugar in a pan on medium heat and begin heating it.
- Once the sugar starts to bubble and foam, slowly add the orange juice. As soon as the mixture starts boiling, remove from the heat and pour half of the mixture over the orange segments.
- Reserve the other half of the caramel mixture in a small bowl — you will use this later to spoon over the finished dessert. When the dessert is assembled and setting in the freezer, heat the kept caramel sauce in a small saucepan over low heat until it thickens and just coats the back of a spoon (about 10 minutes). You can then spoon it over the orange tians.

Whipped Cream:

1 cup heavy whipping cream = 200 g
3 tablespoons of hot water
1 tsp Gelatine
1 tablespoon of confectioner's sugar
1 tablespoon orange marmalade (see recipe above)

- In a small bowl, add the gelatine and hot water, stirring well until the gelatine dissolves. Let the gelatine cool to room temperature while you make the whipped cream.
- Combine the cream in a chilled mixing bowl. Whip the cream using a hand mixer on low speed until the cream starts to thicken for about one minute. Add the confectioner sugar. Increase the speed to medium-high. Whip the cream until the beaters leave visible (but not lasting) trails in the cream, then add the cooled gelatine slowly while beating continuously. Continue whipping until the cream is light and fluffy and forms soft peaks.
- Transfer the whipped cream to a bowl and fold in the orange marmalade.

Assembling the dessert:

orange tian

- Make sure you have some room in your freezer. Ideally, you should be able to fit a small baking sheet or tray of desserts to set in the freezer.
- Line a small tray or baking sheet with parchment paper or a silicone sheet. Lay out 6 cookie cutters onto the parchment paper/silicone.
- Drain the orange segments on a kitchen towel.
- Have the marmalade, whipped cream and baked circles of dough ready to use.
- Arrange the orange segments at the bottom of each cookie cutter. Make sure the segments all touch either and that there are no gaps. Make sure they fit snuggly and look pretty as they will end up being the top of the dessert. Arrange them as you would sliced apples when making an apple tart.
- Once you have neatly arranged one layer of orange segments at the bottom of each cookie cutter, add a couple spoonfuls of whipped cream and gently spread it so that it fills the cookie cutter in an even layer. Leave about 1/4 inch at the top so there is room for dough circle.
- Using a butter knife or small spoon, spread a small even layer of orange marmalade on each circle of dough.
- Carefully place a circle of dough over each ring (the side of dough covered in marmalade should be the side touching the whipping cream). Gently press on the circle of dough to make sure the dessert is compact.
- Place the desserts to set in the freezer to set for 10 minutes.
- Using a small knife, gently go around the edges of the cookie cutter to make sure the dessert will be easy to unmold. Gently place your serving plate on top of a dessert (on top of the circle of dough) and turn the plate over. Gently remove the cookie cutter, add a spoonful of caramel sauce and serve immediately.

mini orange tians
mini orange tian
orange segments at the bottom
whipped orange cream
10 minutes in the freezer
thickened orange caramel on top with a tiny pate sablée before serving


orange tian like a cheesecake,
but I'd better have crumbled the pate sablée in the glass
orange tian

Thank you, Jennifer, for this lovely and fresh recipe, for me the first time making a tian!
I really had no time to taste it but last night my husband and my boys told me it was wery good indeed! Sure I will try again and maybe with other fresh fruit, I have already a nice idea on my mind: a carrousel of different tians on the same tray!
Have a look to all wonderful Daring Bakers Orange Tians here!

26 marzo 2010

Orange Marmalade - WHB # 226


la ricetta in italiano qui


1 lemon
1 blonde orange
1 yellow grapefruit
(better if all organic)
sugar
water

orange marmalade

- Wash properly citrus and eliminate upper and bottom parts.
- Finely chop them, Microplane's mandolina is perfect for that but you can help with a robot , an electric slicer or a knife. Recover any juice formed.
- Place in a bowl and take the mark where the fruit comes. Transfer the fruit into a bigger bowl and pour over as much cold water as to fill up to the mark of the citrus in the first bowl. Cover with a lid or plastic film and leave to soak 24 hours in a cool place.
- Pour citrus and water in the cooking pot*, but first take the mark where the compound is in the bowl. Then add as much sugar as it takes to get to the sign of the bowl.
- Meanwhile put the empty clean jars in the oven at 100° to sterilize and boil the caps in a pan of water.

orange marmalade

- Bring the marmalade to the boil and cook at medium/high heat, skimming if necessary. The marmalade will turn more limpid and crystalline. Itdoes not need long cooking, or you risk to candy the preserve too much, it must keep a blonde color. For the minimum quantity (one fruit each type of citrus) 40/45 minutes are enough, I have done 9 fruits in total in about an hour and a half. It may seem very liquid but be sure that it will thicken much while cooling.
You can always help with the plate test : place a spoonful of marmalade on a plate and put it immediately in the freezer for 3/4 minutes, you will realize quickly if it tends to harden.
- Making this marmalade will fill your kitchen with a delicious citrus scent!
- Pour the marmalade in hot jars, seal immediately with the lid and turn upside down. Wrap the jars with a cloth or blanket and let them upside down until completely cooled (even a whole night).

* A bassine à confiture would be ideal for jams, because copper allows a homogeneous distribution of heat favoring a no harming cooking, but preserve the nutritional properties and organoleptic characteristics of food; and also food does not stick to the bottom.



This recipe is my personal entry to WHB # 226 hosted by Graziana
from Erbe in Cucina (Cooking with herbs)
Thanks again to Haalo who manages greatfully all events,
Thanks again to Kalyn for her successfull idea!
Who's hosting
WHB Rules

WHB # 226 Round up

25 marzo 2010

Gita golosa - Ristorante Schöneck


Domenica scorsa, 21 marzo, era il primo giorno di primavera altresì scelto per la seconda gita golosa degli amici delle Tamerici. La giornata umida e grigia ricordava più un inizio di autunno, ma fortunatamente non ha ostacolato il programma deciso e puntuali siamo arrivati al ristorante Schöneck di Karl Baumgartner a Chienes, in Val Pusteria. Un grande maso ristrutturato con garbo nel tipico stile tirolese, con tanto legno, stube calde che verrebbe voglia di farci un pisolino appollaiti sopra, decori e oggetti di artigianato locale. Saluti ed abbracci con il ritrovato gruppo veronese che era partito presto nella mattinata per godersi una passeggiata nella vicina Brunico.

gruppo

Subito i calici in alto per brindare alla compagnia gitante con le delizie dello chef: raviolo fritto con ricotta e spinaci, piccola tartare su crostino di pane, speck locale, gnocchetto di capra in tazzina di brodo caldo, grissini e pane di segale al finocchio.
Seduti comodamente a tavola in una delle piccole stube restaurate e decorate in ogni minimo particolare le ore sono passate velocemente tra chiacchiere festose, leccornie gastronomiche e profusione di bianchi, rossi e moscati pregiati della zona.

la tavola

A malincuore ho dovuto soprassedere sui ravioli e sul dolce, accontentandomi di una bella macedonia fresca, ma le lodi per questi due piatti sono state caldamente unanimi e concordanti!

il menu

fettine di stinco di vitello con insalata di puntarelle, carciofi e radicchio
fettine di lombo di coniglio con insalata di fagioli Risina
tortino di formaggio caprino fresco con gelatina di pomodori e pesto

ravioli di carrube ripieni con fonduta di formaggio d'alpeggio e nocciole
su crema di funghi porcini e topinambur

lombo di cervo gratinato in crosta alle noci su salsa di vino rosso insaporita con ribes nero,
purea di sedano rapa, cavolo cappuccio rosso stufato, mus di miele, mirtilli rossi

oppure

tagliata di manzo Sprinzen arrosto rosato con gratin di patate e verdure miste

strudel di mele caldo su salsa di mandorle con gelato alla cannella


karl&hansi

Dopo il caffè, una piacevole chiacchierata con Karl e suo fratello Hansi, che ci ha raccontato come una favola la sua decisione di abbandonare l'arte della ristorazione per dedicarsi alla conoscenza approfondita dei formaggi del territorio, rivalutandoli non solo nella zona di produzione ma anche all'estero, diventando in breve tempo un abile affinatore, unico nella regione.

in cucina

E non poteva mancare una visita nella grande regno di Karl: una cucina ampia e spaziosa, dove troneggiano due Bimby, un bidone letteralmente zeppo di coppapasta, mestoli a iosa, piastre ad induzione che mi fanno sognare e un forno che si stava facendo la doccia da solo ... ahhhh, quanto piacerebbe anche a me!

Ci siamo salutati, felicemente pieni e satolli, con un arrivederci a breve alla prossima gita: il 12 giugno tutti a Savona al ristorante A Spurcacciun-A, iscrizioni qui.

altre foto del ristorante su flickr


18 marzo 2010

Lettera di Lincoln all'insegnante di suo figlio


Dovrà imparare, lo so, che non tutti gli uomini sono giusti, che non tutti gli uomini sono sinceri.
Però gli insegni anche che per ogni delinquente, c’è un eroe;
che per ogni politico egoista c’è un leader scrupoloso….
Gli insegni che per ogni nemico c’è un amico,
cerchi di tenerlo lontano dall’invidia, se ci riesce,
e gli insegni il segreto di una risata discreta.
Gli faccia imparare subito che i bulli sono i primi ad essere sconfitti….
Se può, gli trasmetta la meraviglia dei libri….
Ma gli lasci anche il tempo tranquillo per ponderare l’eterno mistero degli uccelli nel cielo, delle api nel sole e dei fiori su una verde collina.
Gli insegni che a scuola è molto più onorevole sbagliare piuttosto che imbrogliare…
Gli insegni ad avere fiducia nelle proprie idee, anche se tutti gli dicono che sta sbagliando…
Gli insegni ad essere gentile con le persone gentili e rude con i rudi.
Cerchi di dare a mio figlio la forza per non seguire la massa, anche se tutti saltano sul carro del vincitore…
Gli insegni a dare ascolto a tutti gli uomini,
ma gli insegni anche a filtrare ciò che ascolta col setaccio della verità, trattenendo solo il buono che vi passa attraverso.
Gli insegni, se può, come ridere quando è triste.
Gli insegni che non c’è vergogna nelle lacrime.
Gli insegni a schernire i cinici ed a guardarsi dall’eccessiva dolcezza.
Gli insegni a vendere la sua merce al miglior offerente, ma a non dare mai un prezzo al proprio cuore e alla propria anima.
Gli insegni a non dare ascolto alla gentaglia urlante e ad alzarsi e combattere, se è nel giusto.
Lo tratti con gentilezza, ma non lo coccoli, perché solo attraverso la prova del fuoco si fa un buon acciaio.
Lasci che abbia il coraggio di essere impaziente.
Lasci che abbia la pazienza per essere coraggioso.
Gli insegni sempre ad avere una sublime fiducia in sé stesso,
perché solo allora avrà una sublime fiducia nel genere umano.
So che la richiesta è grande, ma veda cosa può fare…
E’ un così caro ragazzo, mio figlio!

Abraham Lincoln

17 marzo 2010

Besitos de Coco e Golden Sunset - Porto Rico


recipe in English here

Eccoci arrivati alla fine del Culinary Tour 2010 di Joan. Abbiamo viaggiato per più di 2 mesi visitando diversi paesi del Centro e Sud America. Siamo partiti dal Mexico passando poi attraverso El Salvador, Nicaragua, Argentina, Brazil, Colombia, Jamaica, Haiti e Cuba. Ultima tappa del tour è Porto Rico, la più piccola isola delle Grandi Antille.
Un enorme grazie a Joan per essere stata una piacevole ed affascinante guida lungo tutto li percorso, dandomi la possibilità di scoprire ed ammirare tutti questi paesi che forse non riuscirò mai a visitare di persona. Un grazie anche a tutti i miei compagni di viaggio, food-bloggers che si sono uniti al tour deliziandoci (mi) con piatti incredibili e sorprendenti.
In ultimo una richiesta speciale per Joan: mi raccomando, non farci aspettare troppo a lungo per il prossimo tour!

besitos de coco - golden sunset
Besitos de coco & Long Drink Golden Sunset

Tutte e due le ricette dei Besitos de coco (Baci di cocco) provengono da El Boricua, una pubblicazione mensile in doppia lingua per Portoricani. I Besitos sono biscotti/dolcetti portoricani fatti in casa dalla gente popolare durante le vacanze.


Besitos de Coco

old fashion style

besitos de coco old fashion

Ingredienti:

2 tazze di cocco grattuggiato, va bene anche quello confezionato
1 tazza e mezza di zucchero di canna
1 tazza di acqua

- Unire la noce di cocco e l'acqua in un tegame e portare a bollore.
- Aggiungere lo zucchero di canna e mescolare.
- Cuocere a fuoco basso fino a quando lo zucchero si scioglie e il composto si infittisce e diventa appiccicoso.
- Versare a cucchiaini su carta da forno (o fare delle palline con le dita aspettando un attimo prima di lavorare il composto che scotta) e lasciare raffreddare i dolcetti.
- Con questa dose si ottengono circa 20/25 dolcetti morbidi.

besitos de coco


Besitos de coco Rican Chef

besitos de coco ricanchef

Ingredienti:

1 cocco grande (io ho usato un paio di tazze di quello grattuggiato in busta)
4 cucchiai di burro molto morbido
8 cucchiai di farina
4 tuorli
la buccia grattuggiata di un limone
1 tazza di zucchero di canna scuro
¼ di cucchiaino di vaniglia
¼ di cucchiaino di sale fino

- Preriscaldare il forno a 170°.
- Aprire la noce di cocco ed estrarre la polpa, ma NON togliere la pellicina marrone.
- Lavare la noce di cocco e grattugiarla.
- Misurare 3 tazze piene di cocco grattugiato premendo bene con le dita.
- Unire la noce di cocco con il burro, la farina, i tuorli d'uovo, la scorza di limone, lo zucchero di canna, la vaniglia e il sale e mescolare bene.
- Formare delle palline con il composto e metterle sulla teglia del forno ricopertacon carta forno.
- Cuocere i baci per circa 10/12/15 minuti (dipende dalla grandezza) o finchè ben dorati.
- Con questa dose vengono circa 30 biscottini.


Golden Sunset
Ricetta e testo da Cocktail - Sigloch Ed.

Porto Rico, la più piccola isola delle Grandi Antille, è considerata la patria del pompelmi. Infatti ci sono tracce dei primi raccolti avvenuti nel 1750. Il loro nome inglese grapefruit, che deriva da grape (uva), sta a significare il fatto che i pompelmi non crescono singolarmente sui rami, come arance e limoni, ma vicini tra di loro in raggruppamenti di notevoli dimensioni, e con un po' di fantasia possono sembrare grandi grappoloni di uva. Il succo di pompelmo è leggermente acido e amarotico, ma molto ricco di vitamina C.

golden sunset

Per ogni bicchiere:

ghiaccio tritato
120 ml di succo di pompelmo fresco
2 cl di succo di lime
1 cucchiaio di sciroppo di zucchero a piacere
2 cl di sciroppo di granatina

- Mettere una parte del ghiaccio nello shaker, aggiungere il succo di pompelmo, il succo di limone, lo sciroppo di zucchero e lo sciroppo di granatina e agitare bene.
- Riempire un bicchiere da long drink fino a un terzo di ghiaccio tritato, versare la mistura e servire con una cannuccia, preferibilmente nel pomeriggio o la sera.

16 marzo - ore 18.30
il tramonto di ieri sera sul lago

Arrivederci al prossimo Tour Culinario!

16 marzo 2010

Besitos de Coco & Golden Sunset - Puerto Rico


la ricetta in italiano qui


Here we are, at the very end of Joan's Culinary Tour 2010 in the South Borders. We have been travelling for more than 2 months visiting different countries in Central and South America,.We started from Mexico and moved to El Salvador, Nicaragua, Argentina, Brazil, Colombia, Jamaica, Haiti and Cuba. Last stop this week is in Puerto Rico, the smallest island of the Great Antilles.
I would like to thank Joan for being such a lovely and charming guide along the tour, giving me the chance to discover and enjoy all these countries I might not ever visit in my life!
And I would like to thank also all blog-fellows who joined the tour and delighted us with incredible and surpsing dishes.
At last a special pray to Joan: please, don't let us wait too long for next tour!

besitos de coco - golden sunset
Besitos de coco & Long Drink Golden Sunset


Both recipes of Besitos de coco (Coconut Kisses) are from El Boricua, a monthly bilingual cultural publication for Puerto Ricans. Besitos are Puerto Rican cookies and a great candy that people made in their homes for the holidays.


Besitos de Coco

old fashion style

besitos de coco old fashion

You need:

2 cups grated coconut (bagged will do)
1½ cups brown sugar
1 cup water


- Combine the coconut and water in a medium pan and bring to a boil.
- Add the brown sugar and stir.
- Cook on low heat until the sugar melts and the texture is thick and very sticky.
- Drop by tablespoons on a greased cookie sheet or on cookie sheet covered with waxed paper (or make little balls with your fingers waiting a little time to allow the mixture cool a while) and let the cookies cool down.
- This makes about 20 soft cookies.

besitos de coco


Besitos de coco Rican Chef

besitos de coco ricanchef

You need:

1 large dry coconut (I used one cup of bagged coconut)
4 teaspoons butter
8 tablespoons flour
4 egg yolks
1 lemon peel shaving
1 cup brown sugar
¼ teaspoon vanilla
¼ teaspoon salt

- Pre-heat the oven to 170°.
- Crack open the coconut and take out the pulp but DO NOT take off the brown peeling.
- Wash the coconut and grate it.
- Measure 3 full cups of grated coconut by pressing the coconut down in the measuring cup.
- Combine the coconut with the butter, flour, egg yolks, lemon peel, brown sugar, vanilla and salt and mix well.
- Make little coconut balls with the mixture and set aside.
- Thoroughly grease a glass baking pan (or use baking paper) and place the coconut balls in the pan.
- Bake the coconut kisses for approximately 10/12/15 minutes (depending on size) or until golden brown.
- This makes about 30 cookies.


Golden Sunset
Recipe and text from Cocktail - Sigloch Ed.

Puerto Rico, the smallest island of the Great Antilles, is considered the home of the grapefruits. It can be proven that the fruit, which belongs to the same family as the pamplemousse, was harvested there for the first time in 1750. Their name, derived from "grape", is explained by the fact that grapefruits do not grow individually on branches like oranges or lemons, but close together in large clusters, which with a little imagination can look like huge grapes. Grapefruits juice is a little acid and bittter but very rich in vitamin C.

golden sunset

Each glass:

Crushed ice
120 ml fresh grapefruit juice
2cl lime juice
1 bar spoon sugar syrup, to taste
2 cl grenadine syrup

- Put part of the ice into the shaker, add grapefruit juice, lime juice, sugar syrup and grenadine syrup and shake well.
- Fill a long drink glass up to one third of crushed ice, strain the mixture over this and serve the drink with a straw, preferably in the afternoon or evening.

16 marzo - ore 18.30
today's golden sunset on the lake

Hope to join another Culinary Tour soon!

14 marzo 2010

Zucchine alla curcuma - WHB # 224

Una delle verdure più versatili e una delle spezie più solari, la curcuma, una volta chiamata anche Zafferano delle Indie. Non a caso l'India è il primo produttore mondiale, ma è presente anche in Asia sudorientale, Polinesia e Micronesia. E' usata sia come spezia, è l'ingrediente primario nella preparazione del masala (o come erroneamente noi chiamiamo curry), che come che come colorante, infatti si impiega per tingere la lana e la seta per produrre i sari.
Sono riconosciute le sue virtù anche in campo medico come antisettico per tagli, scottature e contusioni e come agente antibatterico. Medici della medicina Ayurvedica ritengono che contenga fluoride (la forma ridotta del fluoro), elemento essenziale per i denti. .
In alcune regioni dell'Asia è assunto come supplemento alimentare, utile per chi ha problemi di stomaco, ed è divenuta popolare anche come prodotto per combattere la depressione
La curcuma può essere utilizzata anche nel giardinaggio per combattere le formiche. Le ragioni specifiche per cui la curcuma riesca ad allontanarle è sconosciuta, ma si dice che funzioni davvero!
Questa facilissima ricetta viene dal corso di conserve che avevo seguito alle Tamerici in autunno, e si è rivelata sorprendentemente gustosa e combinabile: può essere un contorno colorato per carni o pesci, una conserva da preparare con le zucchine estive più croccanti, un sugo perfetto per accompagnare una pasta dell'ultimo minuto o un semplice riso in bianco.

zucchine alla curcuma

Ingredienti:

zucchine sode, preferibilmente sottili
olio extravergine di oliva
curcuma
sale/pepe

- Lavare e tagliare le zucchine a julienne dello spessore di una matita o a rondelle spesse.
- Scaldare dell'olio in una padella, aggiungere un paiodi cucchiai di curcuma (la giusta quantità è molto personale!) e mescolare finchè ben sciolta.
- Aggiungere le zucchine e cuocerle a fiamma vivace per qualche minuto, devono rimanere croccanti. Salare e pepare.
- Invasare schiacciando leggermente con le dita, quindi rabboccare con altro olio.
- Sterilizzare (qualche consiglio qui) e conservare al buio.

Se si decide di conservarle in barattolo, la cottura deve essere limitata perchè poi durante la sterilizzazione le zucchine si ammorbidiranno ancora. Si può aggiungere una foglia di alloro e un paio di grani di pepe nero in ogni vaso. Se invece si usano come sugo, scolare la pasta e saltarla direttamente nella padella delle zucchine. Una bella spolverata di ricotta affumicata e di corsa in tavola!

 

Questa ricetta partecipa all'iniziativa Salutiamoci per il mese di luglio, ospiti di Cobrizo, che ha scelto come ingrediente protagonista la zucchina.






zucchine alla curcuma



This recipe is my personal entry to WHB # 224 hosted by Huan from Eat.Read.Live
Thanks again to Haalo who manages greatfully all events,
Thanks again to Kalyn for her successfull idea!


Zucchini is one of the most versatile vegetable and turmeric, once called Saffron of the Indies, one of the sunniest spice. India is the world's largest producer, but turmeric is also present in South East Asia, Polynesia and Micronesia. It is used as a spice, it's the primary ingredient in masala (curry) and as a color to dye wool and silk, used to sew saris.
It is strongly recognized in medicine as an antiseptic for cuts, burns and bruises and as an antibacterial agent. Doctors of Ayurvedic medicine believe that it contains fluoride (the reduced form of fluorine), essential for teeth. .
In some regions of Asia it is taken as a dietary supplement, useful for those who have stomach problems, and has become popular also as a product against depression.
Turmeric can also be used in gardening to fight ants. The specific reasons for which turmeric can keep ants away is unknown, but they say that really works!
I followed a course about preserving last autumn, and I was delighted by this easy recipe. It's surprisingly tasty and can be a colorful side dish for meat or fish, a preserve to be prepared with summer crispy zucchini, a perfect sauce for a last-minute pasta or plain white rice.

zucchine alla curcuma

You need:

crisp zucchini, preferably thin
extra virgin olive oil
turmeric
salt/pepper

- Wash and cut zucchini into julienne strips (thickness of a pencil) or into rounds (half centimeter thick).
- Heat oil in a frying pan, add a couple of tablespoons of turmeric (But the right amount is up tpyou!) and stir until is well dissolved.
- Add the zucchini and cook over high heat for a few minutes, must remain crisp. Add salt and pepper.
- Pour zucchini in clean glass jars, pressing lightly with your fingers, then top up with more oil.
- Sterilize (boiling the jars in a big pot, about 20 minutes, water must cover 5 cm.the lids, let cool the jars in the pot) and then store in a dark place.

If you decide to preserve, cooking should be very short because during sterilization zucchini soften a little bit more. You can add a bay leaf and 2 black pepercorns each jar. If you use these zucchini as a sauce, drain the pasta and toss directly into the pan with the zucchini a few minutes on fire. A fine dusting of provola cheese will be the perfect touch and then ready for the table!

WHB # 224 Round up

10 marzo 2010

God save the Queen ... and the two of us!




Eh sì, ho proprio bisogno di un sostegno massiccio per oggi ... sono in partenza per Londra con una cara amica, felici entrambe di ritornare in un luogo così caro ma il tempo davvero non è dalla nostra parte! ... alla Malpensa dicono che è tutto regolare, qui a casa mia ha nevicato tutta notte e sta fioccando alla grande ancora ... se occorre, mi metterò a cantare a squarciagola l'inno inglese sotto la doccia!!!
Comunque pensiamo sempre positivissimo, e soprattutto pensiamo alle cose da fare e vedere, messo già in lista:


... e scorazzamenti in lungo e in largo per la città, a piedi, in metro, in bus ... le previsioni danno poco sole ma niente pioggia, temperature frescoline sui 5/7° ... sperem!

Any suggestion? ... sono ben accetti consigli e suggerimenti utili e divertenti!

Bye bye, ci si rivede la settimana prossima!

9 marzo 2010

Mojito - Cuba



Ricetta e testi da Cocktail - ed. Giunti e Sigloch Ed.


Second last stop of Joan's Culinary Tour 2010, we have come quite to the end but had much fun travelling South of the Borders!
We are in Cuba this week and I could not resist posting about Mojito! I found a funny story about its origin, just go ahead and read.
Its father was Draque (from the Spanish name of Sir Francis Drake) prepared for the baronet with aguardiente de caña, sugar, lime, water and mentha viridis, an endemic Caribbean mint with fat leaves, rich in essential oils. It was the beverage of pirates who used to drink huge quantities, and without ice. In 1800 Cuba began the distillation of rum (or Ron) from the molasses, the byproduct of the processing of sugar cane and the first ice factories appeared in the country. The era of popular Mojito began: crushed lime, mint and sugar with water, ice, rum and soda water. Contraction of "mojecito", from "moje", or "mojo" in Creole language, the name refers to beverages or foods prepared in a mortar. Only a little warning: the aromatic leaves must be crushed slightly, to avoid the bitter smell that pulped mint releases in contact with alcohol. It should be totally prepared with Ron Carta Blanca to enhance the scents of mint and lime, adding a sprig of fresh mint enjoy the scent when approaching the glass. Mojito goes well with shellfish, rice, pasta, chocolate and superb Cuban cigars.
Mojito is also a variation on the Daiquiri and was invented in the Bodeguita del Medio of Havana at the turn of the century. The Bodeguita still exists today, with old pictures and postcards hanging on the walls. This place is filled with thoughts of the past, as Ernest Hemingway used to sit here in the Bodeguita del Medio drinking his Mojito, before he moved over the famous restaurant "La Floridata" every evening. If you believe the legend, two technicians from the copper mines in the Cuban province Oriente mixed rum, sugar, lime juice and ice which they named after the neighbouring village Daiquiri for the first time in 1895.

mojito
Each serving:

2/10 fresh lime juice
4/10 light rum
4/10 soda
2 tablespoons brown sugar
3/4 fresh mint leaves
ice cubes
- In a tall tumbler pour lime juice, sugar and mint and work lightly with the pestle.
- Add lots of ice, rum and soda to fill the glass.
- Garnish with a sprig of mint.



See you next week in Puerto Rico!

Mojito

Il suo antisignano è il Draque (corruzione spagnola del nome di Sir Francis Drake) preparato ai tempi del baronetto con aguardiente de caña, zucchero, lime, acqua e menta viridis, un vegetale endemico dei Caraibi dalla foglia grassa, ricca di oli essenziali. Era la bevanda dei corsari che ne consumavano enormi quantità, naturalmente senza ghiaccio.
Nel 1800 a Cuba ebbe inizio la distillazione del rum (o ron) dalla melassa, scarto di lavorazione dello zucchero e comparvero le prime fabbriche di ghiaccio. Si apriva l'era del Mojito, quale oggi lo conosciamo: pestato di lime, menta e zucchero con acqua, ghiaccio, rum e acqua gassata. Contrazione di "mojecito", diminutivo di "moje", "mojo" in lingua creola, il nome è riferibile a bevande o cibi preparati nel mortaio.
Una piccola attenzione: le foglie aromatiche devono essere contuse leggermente, per evitare il sentore amarognolo che una menta ridotta in poltiglia rilascia a contatto con l'alcol. Va assolutamente preparato con un ron Carta Bianca per valorizzare i profumi di menta e lime, aggiungendo un rametto di menta fresca per gratificare anche l'olfatto che ne avverte i sentori quando si avvicina il bicchiere.
Il Mojito ben si accompagna a crostacei, riso, pasta ciocolato e splendidi sigari cubani.
Si dice che il Mojito sia anche una variante del Daiquiri e che fu inventato nella Bodeguita del Medio dell'Avana al volgere del secolo. La Bodeguita esiste ancora oggi, con le vecchie immagini e cartoline appese alle pareti. Questo posto è pieno di ricordi del passato, è qui che Ernest Hemingway usi sedeva a bere il suo Mojito, prima di trasferirsi nel famoso ristorante "La Floridata" ogni sera. Per chi crede alla leggenda, furono due tecnici dalle miniere di rame della provincia di Oriente a mescolare rum, zucchero, succo di lime e ghiaccio e a dare a questa bevanda il nome del villaggio confinante, Daiquiri appunto, per la prima volta nel 1895.

mojito

Ingredienti per ogni bicchiere:

2/10 di succo di lime fresco
4/10 rum chiaro
4/10 soda
2 cucchiai di zucchero di canna
3/4 foglie di menta fresca
ghiaccio in cubetti
- In un tumbler alto mettere zucchero, succo di lime e menta e lavorarli leggermente col pestello.
- Aggiungere molto ghiaccio, rum e soda fino a colmareil bicchiere.
- Decorare con un rametto di menta.

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